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Paralleli
Associazione di Volontariato |
SE LE PAROLE FANNO MALE AI PIU' DEBOLI
di Marisa Melis
QUOTIDIANO SARDEGNA DEL 6 luglio 2012
Le persone spesso pronunciano parole offensive che riguardano la categoria dei “disabili” senza rendersi che quelle parole feriscono.
Stavo al mare e mi rilassavo tranquilla sul bagnasciuga quando ho sentito una mamma che chiamando insistentemente il figlio invitandolo ad uscire dall’acqua, l’ha apostrofato scocciata: “Sei proprio un handiccapato”.
Ho preso la mia attrezzatura da mare e ho cambiato postazione allontanandomi, ma il primo istinto era quello di invitarla a moderare le parole.
Dei ragazzi giocando sulla sabbia, ridevano e appellavano uno del gruppo con il nomignolo di:”mongoloide”.
Leggo di un monsignore che ha detto queste parole: “Il posseduto dal diavolo ha le movenze, il portamento simile a un down”.
Su face book la polizia postale non fa in tempo a chiudere profili che inneggiano alla morte dei disabili, che già ne nascono nuovi e sempre più agguerriti.
Proprio ieri sono andata a visitarne uno.
Quanto schifo ho dovuto leggere, parole vomitate da persone “che ignorano” cosa sia la disabilità. Non ho sopportato molto, non sono riuscita ad andare avanti perché era troppo il fastidio e la cattiveria di chi scriveva.
Persone che non si rendono conto che la disabilità può succedere in ogni famiglia. Basta un attimo mentre qualcuno scrive stupidate su facebook per offendere qualche disabile, viene colpito da un ictus ed ecco che quella persona in un nano-secondo è entrata a far parte del mondo della disabilità.
Spesso le persone, parlando di altri dai comportamenti “strani”, vengono indicati come “pazzi da legare”.
Ma lo sanno cosa vuol dire “contenzione”?
Ma perché non pensare a quali parole “giuste” pronunciare anche quando si è adirati?
Perchè usare questo linguaggio?
Spesso i disabili sono usati come i protagonisti-bersaglio delle barzellette: i malati mentali, le persone spastiche ecc.
Si può ridere, divertirsi senza offendere i disabili.
Comunque alla base di tutto c’è sempre l’insegnamento dei genitori e dei “grandi”:
Se educhi una persona al rispetto di tutto ciò che lo circonda: persone, animali ed oggetti; mai pronuncerà parole che avviliscono e umiliano la dignità di qualsiasi essere vivente.
Certo le mele marce esistono dappertutto, ma quelle basta isolarle!
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